La seconda fase

Nel periodo compreso fra il XIII e il XIV secolo venne eseguito un ampliamento del circuito murario e il relativo sviluppo del Borgo.
Questo periodo corrisponde all’affermazione e alla funzione prestigiosa e ben remunerata che alcuni componenti della famiglia dei Conti di Piagnano svolgevano in qualità di governatori di importanti città.
In questa fase due erano le porte di accesso al castello una a nord e l’altra a est.
La porta a nord, distinguibile in una mappa catastale di età napoleonica, era difesa, a sinistra, da un baluardo avanzato a punta e a destra da una fortificazione pentagonale; di queste interessanti strutture non rimangono che alcune pietre sparse, coperte da vegetazione.
La porta ad est si trova sulla via principale del Borgo, oggetto di successivi interventi, é in ottimo stato di conservazione.
L’arco a sesto acuto, é realizzato con conci di pietra accuratamente lavorati e perfettamente assemblati.
Le mura su cui si innesta, appaiono di ottima fattura, con conci di pietra grandi e ben tagliati.
La seconda cinta di mura nel lato est, verso Sassocorvaro, doveva essere munita di tre baluardi difensivi, il più meridionale di essi é stato utilizzato come basamento per l’elevazione del campanile della Chiesa parrocchiale.
Anche l’angolo sud/ovest delle mura, in posizione sovrastante la strada d’accesso al Borgo, presenta una forma movimentata e meritevole di attenta ispezione.
Dopo una breve rientranza il muro torna a sporgere dalla linea delle case sovrastanti.
In questa seconda fase il perno difensivo di tutto il sistema fortificato costituiva anche la residenza stabile per la famiglia dei Conti di Piagnano.
Si ritiene pertanto che la diminuzione d’importanza dell’edificio della rocca, con successiva decadenza e totale rovina risalgono al XV secolo, quando la famiglia trasferœ la residenza nella vicina Piandimeleto.